CASTAGNE E MARRONI

ALLA SCOPERTA DEL MARRONE BIONDO

Il marrone da ottobre diventa il prodotto protagonista dei nostri Appennini.
La caratteristica di questo tipo di castagna è il sapore particolarmente dolce e profumato e i caratteristici riflessi dorati.
La forma ellissoidale e regolare e il colore avana ruggine chiaro con striature verticali lo rende riconoscibile.
È particolarmente apprezzato per la facile pelatura e per la pezzatura elevata (circa 65- 80 frutti per chilogrammo)
Esistono molte varietà di castagne noi abbiamo i marroni.

CARATTERISTICHE

L’albero del castagno è maestoso e longevo, alto in media dai 15 ai 20 metri, può raggiungere una circonferenza di anche 6-8m. Esso necessità di una temperatura superiore a +10°C per almeno sei mesi, resistendo anche alle basse temperature invernali (-20-25°C).
Le foglie sono caduche, la forma ellittico-lanceolata, dentate ai bordi, misurano da 8 a 20cm in lunghezza e da 3 a 6 cm in larghezza.

I fiori, riuniti in infiorescenze (amenti), sono formati da fiori unisessuali portati sulla vegetazione dell’anno e si evolvono solo a fogliazione completa; i fiori maschili sono portati in infiorescenze lunghe; i fiori femminili, solitari o aggregati in numero da 2 fino a 7, sono localizzati alla base delle infiorescenze e protetti da un involucro verde, squamoso, destinato a costruire il riccio. La fioritura si verifica fra inizio giugno e metà luglio.

UTILIZZO IN CUCINA

La castagna si consumava e si consuma tuttora soprattutto arrostito (caldarrosta), candito e lesso (ballotta) o essiccata da consumare in inverno.
Dalle castagne si ricava anche l'omonima farina, ingrediente base del castagnaccio, del Monte Bianco o la polenta. Esse arricchiscono e danno sapore a carni e a varie pietanze.

Nel 1770, la castagna, da alimento umile e contadino, approda sulle tavole dei nobili in una veste più esclusiva, come “marron glacè”, diventando così un dolce ricercato ed apprezzato.

Sempre nel '700, a Parigi, dilaga una sorta di cioccolata inventata dal farmacista Bonneau, preparata con cacao e farina di castagne essiccate in parti eguali: questa preparazione incontrerà notevole successo tra la popolazione e dimostrerà ancora una volta la grande versatilità delle castagne.

Le castagne venivano usate in alternativa ai cereali dato il loro basso costo e l’elevato potere nutritivo. Esse, molte volte, sostituivano il pane di segala.

Della castagna non si buttava nulla: le buone venivano mangiate, quelle guaste venivano date da mangiare agli animali, le scorze si utilizzavano l’anno successivo per alimentare il fuoco dell’essiccatoio, le foglie venivano usate come lettiera per il bestiame nelle stalle; i ricci come concime per gli alberi. Essi si mettevano in buche nel terreno dove marcivano.

DIFFERENZE TRA MARRONE E CASTAGNA

Piante diverse, frutti diversi, anche se molti li confondono, c’è una bella differenza tra i due… ma niente paura, perché l’estetica ci viene in aiuto per riconoscere e distinguere le castagne e i marroni, basta leggere con attenzione quanto segue.

  • Riccio (o cupola): un singolo riccio della castagna può arrivare a contenerne ben sette, mentre quello di un marrone massimo fino a tre.
  • Forma e dimensioni: proprio per la questione del riccio, potrete immaginare come la castagna abbia dimensioni inferiori rispetto a quelle del marrone, il quale, di conseguenza, è facile che sia più grande e regolare. Per quanto riguarda la forma, la castagna presenta un lato piatto e schiacciato, segno della lotta per trovare posto all’interno del riccio, mentre la varietà coltivata è tondeggiante, che richiama alla mente quella di un cuore.
  • Buccia (o pericarpo): quella delle castagne è bruno scuro e resistente; quella dei marroni, al contrario, è di un marrone più chiaro, che in alcuni casi tende al rossiccio e presenta delle striature.
  • Pellicola (o episperma): è ciò che separa il frutto dalla buccia e, anche in questo caso, esistono notevoli differenze. Quella della castagna è più spessa e più difficile da rimuovere, tanto che ci risulta difficile pelarne una perché il rivestimento penetra nelle molteplici zigrinature della polpa. Al contrario, dal momento che i marroni hanno una superficie liscia e omogenea, la pellicola si toglie facilmente.
  • Cicatrice ilare: si tratta dell’area più chiara posta alla base del frutto, e per la castagna è più rotondeggiante, mentre quella del marrone più rettangolare.

UN PO’ DI STORIA…

Il papà delle castagne è l’albero del castagno, originario dell’Asia Minore e fu portato in Europa dai Romani, che apprezzavano moltissimo di questa pianta sia il frutto sia il legno. Vive nelle zone alpine. Ama il sole e sopporta le basse temperature invernali.

Il termine “castagna” prende il nome da un’antica città della Tessaglia, regione in Grecia, che sorgeva al centro di estesi boschi e castagneti.

Fin dall’antichità il castagno fu considerato fonte di alimento fondamentale per gli abitanti delle zone montane. I suoi frutti erano definiti “pane dei poveri”. I poveri potevano, infatti, raccogliere le castagne nei castagneti, non di loro proprietà, solo dopo l’undici novembre poiché dopo questa data la raccolta era libera.

Il legno del castagno si usava per fare il fuoco e per costruire utensili e vari attrezzi. Dal castagno si ricavava il tannino che serviva per conciare la pelle.

CARTA D’IDENTITA’ DEL MARRONE

  • Papà del marrone = il castagno
  • Casa del marrone = il riccio spinoso
  • Luogo di nascita = montagna
  • Forma = rotonda e quadrangolare
  • Colore = marrone più o meno scuro o tendente al rossiccio
  • Buccia= liscia e lucente
  • Polpa = dura (cruda), morbida (cotta)
  • Sapore = dolce e gustoso
  • RACCOLTA DELLE CASTAGNE e MARRONI = fine settembre e la prima settimana di ottobre e continua fino a novembre
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Proprietà e benefici

IL CASTAGNETO

castagneto/castagneto-2 Ca_del_Buco_045 Ca_del_Buco_053 Ca_del_Buco_065
Ca_del_Buco_068 Ca_del_Buco_072 Ca_del_Buco_077 Ca_del_Buco_079

CONSERVAZIONE

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logo ca del buco farina-castagne-marroni.jpg castagneto-1 castagneto-3 castagneto-4 castagneto-5 castagneto-6 castagneto-7
Si ringrazia Eleonora Orrù per aver redatto i testi, selezionato le immagini e ideato il layout
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CASTAGNE E MARRONI

ALLA SCOPERTA DEL MARRONE BIONDO

Il marrone da ottobre diventa il prodotto protagonista dei nostri Appennini.
La caratteristica di questo tipo di castagna è il sapore particolarmente dolce e profumato e i caratteristici riflessi dorati.
La forma ellissoidale e regolare e il colore avana ruggine chiaro con striature verticali lo rende riconoscibile.
È particolarmente apprezzato per la facile pelatura e per la pezzatura elevata (circa 65- 80 frutti per chilogrammo)
Esistono molte varietà di castagne noi abbiamo i marroni.

Come conservarli > reshot-icon-chestnut.svg Ricette > reshot-icon-cooking-book.svg

CARATTERISTICHE

L’albero del castagno è maestoso e longevo, alto in media dai 15 ai 20 metri, può raggiungere una circonferenza di anche 6-8m. Esso necessità di una temperatura superiore a +10°C per almeno sei mesi, resistendo anche alle basse temperature invernali (-20-25°C).
Le foglie sono caduche, la forma ellittico-lanceolata, dentate ai bordi, misurano da 8 a 20cm in lunghezza e da 3 a 6 cm in larghezza.

I fiori, riuniti in infiorescenze (amenti), sono formati da fiori unisessuali portati sulla vegetazione dell’anno e si evolvono solo a fogliazione completa; i fiori maschili sono portati in infiorescenze lunghe; i fiori femminili, solitari o aggregati in numero da 2 fino a 7, sono localizzati alla base delle infiorescenze e protetti da un involucro verde, squamoso, destinato a costruire il riccio. La fioritura si verifica fra inizio giugno e metà luglio.

UTILIZZO IN CUCINA

La castagna si consumava e si consuma tuttora soprattutto arrostito (caldarrosta), candito e lesso (ballotta) o essiccata da consumare in inverno.
Dalle castagne si ricava anche l'omonima farina, ingrediente base del castagnaccio, del Monte Bianco o la polenta. Esse arricchiscono e danno sapore a carni e a varie pietanze.

Nel 1770, la castagna, da alimento umile e contadino, approda sulle tavole dei nobili in una veste più esclusiva, come “marron glacè”, diventando così un dolce ricercato ed apprezzato.

Sempre nel '700, a Parigi, dilaga una sorta di cioccolata inventata dal farmacista Bonneau, preparata con cacao e farina di castagne essiccate in parti eguali: questa preparazione incontrerà notevole successo tra la popolazione e dimostrerà ancora una volta la grande versatilità delle castagne.

Le castagne venivano usate in alternativa ai cereali dato il loro basso costo e l’elevato potere nutritivo. Esse, molte volte, sostituivano il pane di segala.

Della castagna non si buttava nulla: le buone venivano mangiate, quelle guaste venivano date da mangiare agli animali, le scorze si utilizzavano l’anno successivo per alimentare il fuoco dell’essiccatoio, le foglie venivano usate come lettiera per il bestiame nelle stalle; i ricci come concime per gli alberi. Essi si mettevano in buche nel terreno dove marcivano.

DIFFERENZE TRA MARRONE E CASTAGNA

Piante diverse, frutti diversi, anche se molti li confondono, c’è una bella differenza tra i due… ma niente paura, perché l’estetica ci viene in aiuto per riconoscere e distinguere le castagne e i marroni, basta leggere con attenzione quanto segue.

UN PO’ DI STORIA…

Il papà delle castagne è l’albero del castagno, originario dell’Asia Minore e fu portato in Europa dai Romani, che apprezzavano moltissimo di questa pianta sia il frutto sia il legno. Vive nelle zone alpine. Ama il sole e sopporta le basse temperature invernali.

Il termine “castagna” prende il nome da un’antica città della Tessaglia, regione in Grecia, che sorgeva al centro di estesi boschi e castagneti.

Fin dall’antichità il castagno fu considerato fonte di alimento fondamentale per gli abitanti delle zone montane. I suoi frutti erano definiti “pane dei poveri”. I poveri potevano, infatti, raccogliere le castagne nei castagneti, non di loro proprietà, solo dopo l’undici novembre poiché dopo questa data la raccolta era libera.

Il legno del castagno si usava per fare il fuoco e per costruire utensili e vari attrezzi. Dal castagno si ricavava il tannino che serviva per conciare la pelle.

CARTA D’IDENTITA’ DEL MARRONE

  • Papà del marrone = il castagno
  • Casa del marrone = il riccio spinoso
  • Luogo di nascita = montagna
  • Forma = rotonda e quadrangolare
  • Colore = marrone più o meno scuro o tendente al rossiccio
  • Buccia= liscia e lucente
  • Polpa = dura (cruda), morbida (cotta)
  • Sapore = dolce e gustoso
  • RACCOLTA DELLE CASTAGNE e MARRONI = fine settembre e la prima settimana di ottobre e continua fino a novembre
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Proprietà e benefici

IL CASTAGNETO

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CONSERVAZIONE

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conservazione marroni
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