Curiosità, giochi, poesie e filastrocche sulle castagne e sui marroni


CURIOSITA’- MODI DI DIRE E TRADIZIONI POPOLARI

Il castagno più longevo vive nel parco dell’Etna e secondo gli studiosi avrebbe dai 2000 ai 4000 anni di vita. Esso è l’albero più antico del mondo e il più grande d’Italia.


LA DONNA E’ COME LA CASTAGNA, BELLA FUORI E DENTRO LA MAGAGNA.

SIGNIFICATO: La donna è bella esternamente, ma dentro può avere dei difetti.


AVERE LA CASTAGNA

Pronunciare male le parole come se si avesse una castagna in bocca.


CAVARE LE CASTAGNE DAL FUOCO CON LA ZAMPA DEL GATTO

Procurare un bene, un vantaggio affrontando difficoltà e pericoli per altri o farli affrontare agli altri per il proprio tornaconto.


PRENDERE IN CASTAGNA

Cogliere in fallo qualcuno mentre compie un reato o una brutta azione.

Anticamente prima e dopo il matrimonio si offrivano agli invitati castagne, invece dei confetti di oggi.


In occasione del rito del battesimo in alcune zone dell’Italia si offrivano castagne e vino.

Il giorno dei morti c’era l’usanza di consumare castagne. Si lasciavano sul tavolo della cucina delle castagne come cibo per i morti.

Nella tradizione popolare il castagno è simbolo di generosità e di previdenza per la sua capacità di dare all’uomo frutti in grado di garantirgli un sostentamento per tutto l’inverno.



PROVERBI SULLA CASTAGNA

Il vento di settembre fa marcire castagne e noci.

Se piove il giorno di Santa Croce si raccoglieranno poche castagne e poche noci.

A San Michele si possono mangiare le castagne con il latte.

A San Matteo cadono le prime castagne.



RACCONTO

LE DUE CASTAGNE

Un giorno due belle castagne, racchiuse in un riccio, parlavano tra loro. << Io, – disse una castagna vorrei far felice uno scoiattolino affamato o un bambino goloso!>>

<< Scherzi!>> disse l’altra castagna << Io voglio diventare regina e voglio girare tutto il mondo!>>.

Il riccio che le avvolgeva, sentendo quelle parole, incominciò a ridere così di gusto che si spaccò. Le due castagne caddero a terra: una si fermò ai piedi del castagno e l’ altra finì nell’acqua del ruscello che scorreva lì vicino.

La castagna,che aveva parlato per prima fu raccolta da un bambino.

<< Com’è bella! La porterò alla mia mamma>> e la castagna fu felice di aver accontentato un bambino buono.

L’ altra castagna fu portata lontano dall’acqua del ruscello e fece un lungo viaggio. Attraversò boschi, prati e paesi. Si sentiva proprio come una regina ed era contentissima. E finalmente un giorno arrivò al mare.

<< Ecco, girerò il mondo e vedrò tante cose>> gridò felice.

Ma proprio in quel momento finì nella rete di un pescatore! (tratto da “Guida Didattica 200 Giorni”)



GIOCHI

FORMIAMO UN “INSIEME”

Mettiamo al centro della cattedra un cestino con 5 castagne. Su ogni tavolinetto mettiamo delle castagne ed invitiamo i bambini a formare un “ insieme” con lo stesso numero di elementi.

TROVA LE CASTAGNE

L’educatrice nasconde nell’ambito della sezione o nel giardino della scuola delle castagne e, poi invita i bambini a trovarle. Vince il bambino che riesce a trovare più castagne.

DOV’E’ LA CASTAGNA

Si prendono tre bicchieri di carta. In uno di essi un bambino nasconde una castagna. Dopo di che chiama un compagno e lo invita ad indicare il bicchiere dove secondo lui si trova la castagna. Se indovina continua lui il gioco. (Nonna Tina)



POESIE E FILASTROCCHE

LA CASTAGNA

C’è un frutto rotondetto,
di farina ci ha un sacchetto:
se la mangi non si lagna,
questo frutto è la castagna.
La castagna è proprio buona,
è lucente, un po’ birbona.
Giù dal riccio schizza via,
se ti coglie, mamma mia!…
La castagna, in acqua cotta,
prende il nome di ballotta.
Arrostita e profumata
prende il nome di bruciata.
Se la macino è farina:
dolce, fina, leggerina;
se la impasto, che ne faccio?
Un fragrante castagnaccio!”

LA CASTAGNA

In un riccio ramato
per terra cascato
una bella castagna
perbacco si lagna.
Non sono ancor pronta
non mangiarmi, sei tonta?
Aspetta un pochino
che il gusto è divino.
Sarò caldarrosta fumante
dalla brace alla bocca all’istante
son mondina nel paiolo son fina
senza fretta mia cara bambina!

LE BRUCIATE

Io sono la padella
profonda e sforacchiata,
che balla, che saltella
su vivida fiammata.
Più nera è la mia vesta,
più i bimbi fanno festa.
E danzo allegramente
con musica gioconda,
e una siepe ridente
di bimbi mi circonda.

  • Paf! puf! – zitti: ascoltate!
    scoppiano le bruciate. (R. Calleri)



INDOVINELLI

Sono riccia e sono spinosa
m dal cuore generoso
mi mangiano cotta e ballotta
vivo in montagna
mi chiamo............

La veste è spinosa
verdastra, rugosa,
il guscio è duretto,
è liscio, moretto.
Arrosto, bollita,
la polpa è squisita
e il bimbo lo sa
che frutto sarà?

Son piccina e rotondetta,
son di razza montanina
dell’autunno son la regina
son dei bimbi la cuccagna
e mi chiamo…



La Leggenda della Castagna

Intorno a questo frutto autunnale sono nate tante leggende. RICORDIAMONE ALCUNE

La seguente ci spiega perché la castagna si apra a croce.

Gli abitanti di un minuscolo paese di montagna erano talmente poveri che non avevano nulla da mangiare. Ogni giorno pregavano il Signore affinché desse loro qualcosa con cui cibarsi. Iddio ebbe compassione di loro e ascoltò le loro suppliche così regalò a quegli abitanti un albero maestoso: il castagno dal quale poter raccogliere frutti nutrienti e commestibili.

Il diavolo per dispetto racchiuse i frutti in un riccio spinoso per impedire agli uomini di raccoglierli. Gli abitanti del paesino montano allora si rivolsero nuovamente a Dio e chiesero il Suo aiuto. Dio scese dal Cielo e, guardando il castagno, fece il segno della croce e come d’incanto i gusci spinosi si aprirono, facendo cadere le castagne. Da quel giorno ogni anno in autunno i frutti del castagno si aprono a croce e cadono giù pronti per essere raccolti e gustati da tutti.


Un’altra narra che moltissimi anni fa, in un bosco di montagna, viveva una famiglia di ricci: mamma, papà e i loro piccoli. Accanto ad essi, c’era un enorme albero pieno di castagne.

Ogni giorno, un gruppo di scoiattoli affamati si avvicinava all’albero per mangiarne i frutti. Un bel giorno, la famiglia dei ricci pensò di fare una passeggiata nel bosco. Sentì delle lamentele e si avvicinò curiosa all’albero per vedere chi era.

Salì sopra e rimase sorpresa nel vedere le tristi castagne che si lamentavano, e spiegarono loro degli scoiattoli che le mangiavano. Insieme, escogitarono un bel piano: al momento dell’arrivo degli scoiattoli, le castagne si sarebbero nascoste dentro i ricci.

Così fecero. Da quel giorno, gli scoiattoli si punsero e non vennero più a disturbare le castagne. Ecco perché, ancora oggi, le castagne mantengono il loro riccio per proteggersi dal nemico.

Infine, un’altra leggenda fa risalire a San Benedetto l’apertura dei ricci. Per ascoltare le preghiere delle popolazioni che volevano sfamarsi con le castagne, il santo le benedì. Queste si aprirono immediatamente, ricordando con la loro apertura il segno della Croce.









  

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